Claylab

“Ciò che in noi è ferito chiede asilo alle più minute cose della terra e lo trova”
Christian Bobin

La ceramica ha avuto un enorme fascino su di me.
Da sempre, sin da quando al liceo artistico manipolavo panetti di argilla senza avere idea di che forma dare.
Poi dal liceo, la strada mi ha portato al Politecnico di Milano a studiare architettura.
…e da lì, ho trovato di nuovo la ceramica in una scuola a Helsiniki.
Un dipartimento intero era cosparso di torni, tavoli, forni…inutile dire che ne sono rimasto ancora ammaliato.

Ma non era ancora il momento.
Così, la mia carriera è rimasta legata alla grafica, al design, all’architettura.
Fino a quando ho sentito che era arrivato il momento di sporcarmi le mani.
La terra chiamava…

Così ho frequentato il mio primo corso di ceramica…e da quel momento non ho più smesso di modellare, foggiare, tornire, smaltare, scolpire…
L’argilla ha riempito la mia vita, ho mani e piedi nella terra…ma la testa vola tra i sogni e i progetti che affollano la mente.
Sono entrato in un mondo infinito…di superfici e colori.

La ceramica mi ha fatto conoscere persone splendide, generose, desiderose, come me, di condividere tecniche e consigli.
Ho incontrato, in questi anni, gente proveniente da ogni parte del mondo…Texas, Russia, Polonia, Turchia, Argentina…Canada…tutti accomunati dalla passione per la ceramica.

Ho frequentato diverse scuole tra Certaldo, Bergamo, Varese, Vicenza…in Portogallo a Coimbra.
Tutti i miei maestri sono colpevoli di aver alimentato la mia passione.

Claylab vuole essere un luogo di scambio, di ricerca, di sperimentazione.
In Claylab si fanno corsi, esperimenti…
Il forno è sempre acceso.

Amici e amici di amici, portano i loro pezzi per farli cuocere.
Ogni giorno vengono sfornati nuovi pezzi…come dal fornaio…piatti, bicchieri, ciotole, brocche, pentole.

Alcuni di questi oggetti sono pensati per essere usati, per offrire un bicchiere di vino agli amici, per mangiare insieme un piatto di pasta.
Altri hanno un’altra vita, oggetti che ci circondano e, che almeno ci provano, a rendere più belli i nostri giorni.


Ah…dimenticavo…io mi chiamo Luca Pedone.